Viola Di Grado. Fake o genio?

Il mondo letterario italiano è vasto. Di cazzoni mediocri stampati dai grandi editori, e sempre in primo piano, ce ne sono a pacchi. Ma ci sono anche talenti e quindi... Viola Di Grado: Fake o genio?


I veri scrittori italiani sono pochi e hanno scarsa visibilità, per mia fortuna riesco a scovarli tutti. 
L'altro giorno mi sono imbattuto in uno di questi. Una lettura esplosiva. Pagine pirotecniche di una scrittrice italiana che non conoscevo, Viola Di Grado. E non fate battute, c’è chi scopre Dio solo il momento di crepare, potrò permettermi qualche svista ogni tanto.
Ho trovato la sua scrittura brillante, ricca, pungente, di assoluto talento, lo stile mi ha ricordato alcune pagine di De Lillo e Tom Robbins. Insomma, una fuoriclasse.

Indagando ho scoperto che ha vinto numerosi premi, anche internazionali, finalista del PEN Literary Award tanto per capirci, la cosa mi ha confortato, il mio intuito funziona bene. Poi, per curiosità, ho cercato le sue interviste e qui la grande sorpresa.

Le risposte alle domande dei giornalisti erano sciocche, immature, ingenuamente ribelli, goffamente provocatorie. Non c'era più nulla della scrittura matura e profonda che avevo trovato nelle pagine dei suoi romanzi.
Nelle interviste la scrittrice dimostra un’età ben al di sotto di quella reale, oggi ha 29 anni.
Sembra la tipica adolescente insofferente che si tinge le labbra e le unghie di nero, che dice di aver capito tutto della vita che ancora deve assaporare.



Viola di Grado, foto di Michele Panduri


I suoi gusti in materia letteraria sono confusi e sfocati.
"- Qual è il libro che ha fatto nascere la tua passione per la scrittura?"
"- Non c’è."
Piena di sé, come è giusto che sia un’adolescente, ma lei adolescente non lo è più da qualche lustro...
"A cinque anni ho scritto il mio primo romanzo."
Durante la lettura delle sue risposte mi sono chiesto dove fosse finita la Scrittrice, possibile che la Luce Divina del Genio la illuminasse solo nella stesura dei romanzi e poi l’abbandonasse per il resto del tempo?
Un quesito interessante anche se fine a se stesso. La risposta non c’è, e non ci sarà mai. Per fortuna possiamo decidere cosa prendere di questa talentuosa e imberbe creatura.
Io ho deciso di prendere i romanzi, preziosi testi capaci di incantare l’intelletto, il resto lo lascio ai pazienti genitori, al povero fidanzatino di turno, al rassegnato editor e al compassionevole - e fortunato - editore.

Doverosa annotazione.
Il suo primo romanzo è qualcosa di esplosivo. 
Il suo secondo fa un bel botto.
Il terzo qualche colpetto... 
L'ultimo mi ha lasciato perplesso. 
Ecco, confrontando il primo e l'ultimo si ha la netta impressione che non appartengano alla stessa penna, alla stessa scrittrice.
Di qui la domanda del titolo: Fake o genio?
Forse entrambi. perché qualcuno ha scritto il primo romanzo e questo qualcuno è un genio, e qualcuno ha scritto l'ultimo e questo qualcuno è solo onesto mestierante, nulla più.

Ma un genio c'è o c'è stato. Forse Viola Di Grado ha perso la Sacra Ispirazione, tutto può essere.
Ciò che è indubbio è la strepitosa scrittura del primo romanzo, che è lì, incastonata nel firmamento della letteratura italiana e alla fine poco importa chi l'abbia scritto...


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