Ghiaccio nero di Michael Connelly. Recensione


Quando si legge Connelly le aspettative sono sempre molto alte, forse troppo. Ed è questo che mi ha fregato. 

Vediamo di capire perché ho avuto la tentazione di essere crudele con Ghiaccio nero di Michael Connelly.
Ok, c’è Bosch, c’è una Los Angeles noir (ma non troppo), ci sono poliziotti corrotti e una criminalità spietata, c’è una storia d’amore, c’è una trama elaborata e il colpo di scena finale. Ma… purtroppo c’è un “Ma”. Un “ma” che si sostanzia in vari punti deboli che
Connelly ha razionalmente introdotto per sostenere una trama eccessivamente complessa e per permettere a Bosch di fare la sua parte di “giustiziere” contro tutti. Ma perché, mi chiedo, i vari personaggi sullo sfondo, buoni e cattivi, debbono fare la parte di beoni superficiali e incompetenti, perché suggerire velatamente al lettore che alcuni i colleghi di Bosch siano addirittura corrotti per giustificare il loro comportamento, quando così non è? La risposta è semplice, far fare bella figura a Bosch, il solo, ad esempio, che chiede le impronte digitali del poliziotto morto al dipartimento, come da procedura. Tutti gli altri, capo medico patologo e i suoi assistenti, l’Aiuto Capo di polizia, il capitano di Bosch cosa fanno? Guardano il cadavere e dicono:"ll cadavere indossa gli stivali di Calexico (il poliziotto morto) quindi è lui. Caso chiuso". 
Ora, con tutta la buona volontà... perché dovrebbero essere tutti così idioti quando negli altri libri non lo sono? 

 Inoltre il finale offre scenari militareschi con elicotteri da combattimento, visori notturni e altre trovate ipertecnologiche perfette per i cultori del genere, ma che io non apprezzo molto se quando inizio a leggere mi si presenta la storia come un noir/crime o come un thriller... questa roba me l'aspetto da 
Per questo dico che il secondo romanzo di Connelly è un buon romanzo, ma non un gran romanzo.

Trama
In un motel di periferia viene rinvenuto il cadavere di un poliziotto. Si è sparato alla testa con un fucile a canna doppia e ha lasciato un biglietto d'addio. Sembra un caso semplice, ma Harry Bosch, detective della divisione Hollywood a Los Angeles, non è convinto. Calexico Moore, il presunto suicida, stava indagando sul traffico di una nuova droga, il "ghiaccio nero", e Bosch sapeva che non aveva alcun motivo di togliersi la vita. Deciso ad andare fino in fondo, Bosch si fa mandare in Messico per continuare l'indagine iniziata da Moore.


Ghiaccio nero
Michael Connelly 
2008
Pagine 393
Genere thriller
Traduttore Montanari G.
Prezzo di copertina € 10,50
Editore PIEMME
Cartaceo 
ebook
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Chi è Michael Connelly
Michael Connelly (Filadelfia, 21 luglio 1956) è uno scrittore e giornalista statunitense, autore di thriller. I suoi libri sono stati tradotti in 40 lingue diverse ed è stato presidente del Mystery Writers of America dal 2003 al 2004.
Laureatosi nel 1980, comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali in Florida, dedicandosi principalmente alla cronaca nera. Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravvissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer. In seguito a questa esperienza, Connelly trova impiego come giornalista criminologo al Los Angeles Times.
Dal 1992 Connelly si interessa sempre più di fatti di cronaca e, sfruttando la sua esperienza giornalistica, studia da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguono i delitti. 
La maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di Hieronymus "Harry" Bosch, un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, il cui nome è lo stesso del famoso pittore olandese, da cui la madre del detective era affascinata.
Molti gli adattamenti cinematografici dei suoi libri tra tutti ricordiamo  Debito di sangue (Blood Work), di Clint Eastwood del 2002 e la serie televisiva Castle.

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