Il mondo di mezzo. Cinema

Vista la scarcerazione in questi giorni del principale protagonista del processo al “Mondo di mezzo” proponiamo la recensione del film uscito nel 2017 diretto da Massimo Scaglione dal titolo “Il Mondo di Mezzo”.

di Sam Stoner 

Il film è incentrato sulla storia di Gaetano Mariotti (interpretato da Tony Sperandeo), imprenditore romano e re del mattone (archetipo dei grandi costruttori romani che hanno regnato per decadi su Roma): un uomo ambizioso e senza scrupoli che nutre il desiderio, oltre che di accumulare ricchezze, di condurre sulle sue stesse orme il figlio Tommaso (Matteo Branciamore) catapultato alla guida dell’impero del padre dopo la prematura morte di quest’ultimo.

Ovviamente l’inesperienza del giovane posta a contatto con individui loschi e spietati (non “criminali” ma appartenenti all’amministrazione capitolina) porteranno alla distruzione di quanto creato dal padre.

Da una parte ci sono gli intenti lodevoli e coraggiosi del regista (anche sceneggiatore e coproduttore) e dall’altra il prodotto finale che, a prescindere dai contenuti, non è affatto coinvolgente.

Dopo un inizio interessante che ripercorre i primi passi nell’ambiente imprenditoriale del costruttore Gaetano Mariotti il racconto si sfilaccia prendendo direzioni improbabili alla ricerca di una descrizione del mondo interiore del figlio Tommaso, ragazzo sognatore, amante dell’arte e lontano dai giochi di potere di cui poi, da adulto, sarà protagonista. Altissima la recitazione di Tony Sperandeo, capace da solo di tenere in piedi un film grazie anche all’ottima interpretazione di Massimo Bonetti.

Ciò che manca è una sceneggiatura solida, dialoghi serrati e intimi, capaci di raccontare i sotterfugi, le menzogne, la corruzione. Tutto invece rimane in superficie. 



Per dare un ritratto realistico di quanto avvenuto a Roma (e che probabilmente ancora avviene) non basta l’incontro con un assessore corrotto e una manciata di battute. Del resto il film ha l’ambizioso fine di voler raccontare non la corruzione dei politici di Roma ma addirittura parte del fenomeno del “Mondo di mezzo” da cui appunto prende il titolo.
Tutti noi abbiamo ascoltato le intercettazioni capaci di lasciare allibiti per la spietatezza delle parole e dei toni. E in questo film manca proprio il dramma personale di chi rimane incastrato nel meccanismo o di chi fa leva sull’avidità per ottenere il proprio tornaconto.

Un lungometraggio che non restituisce un reale ritratto di quanto è successo nelle stanze del Campidoglio, rimane un racconto quasi impalpabile, suggerisce senza mai parlare in modo diretto allo spettatore. Nel migliore dei casi, tutto è intuito, mai detto. E quando, in alcune scene, i dialoghi diventano espliciti, come quelli tra il Capo di Gabinetto del Sindaco Lucio Oldani (Massimo Bonetti) e Massimo (Matteo Branciamore) questi vengono spogliati di ogni tensione, grazie anche a una scellerata colonna sonora, improbabile e spensierata, del tutto slegata dal girato. 

“Il Mondo di Mezzo” dice il regista “è un film di indignazione, di denuncia, che strappa la realtà portandola sullo schermo” peccato che il prodotto finale sia solo una fotocopia sbiadita della realtà.



IL MONDO DI MEZZO

Uscita cinema maggio 2017
Regia di Massimo Scaglione
Sceneggiatura Massimo Scaglione
Interpreti Matteo Branciamore, Nathalie Caldonazzo, Tony Sperandeo, Massimo Bonetti, Laura Lena Forgia, Francesca Rocco, Paolo Raggi, Sandro Medici.
Fotografia Nino Celeste
Musiche Rosaria Gaudio, Enrico Lucchetta
Genere Drammatico
Italia, 2017
Durata 90 minuti.
Distribuzione Red Moon Films

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