Mr Peanut di Adam Ross. Recensione


Qualsiasi prezzo chiesto per Mr Peanut è una rapina a mano armata. Un mattone noioso travestito da fascinoso giallo.

di Sam Stoner

Eccolo qui il romanzo giallo (contaminato con furbizia da elementi hitchcockiani) osannato dalla critica più esigente, ossia da quel insieme di blogger e giornalisti che celebrano ogni opera (probabilmente perché in debito di marchette). incomprensibile il Mr Peanut, . E così Livia Manera sul Corriere della Sera scrive ”Mr Peanut è un libro che ha ambizioni letterarie forti. La sua è una lingua vitale, la sua architettura di rimandi e ripetizioni è nabokoviana, l'abilità descrittiva davvero notevole”.
Probabile che Livia abbia confuso il romanzo di Ross con qualche altro libro perché Mr Peanut è un romanzo inutile. Noioso. Confuso.

  Girando per la rete sembra che uno dei punti di forza di questo romanzo sia quello di sviscerare i lati più oscuri del matrimonio. Allora, bisogna dire che Ross do molto alla descrizione delle dinamiche proprie di una relazione, ma è anche vero che Ross descrive, non analizza, si limita a gettare sulle pagine situazioni casalinghe incapace di esaltare, attraverso la scrittura, i lati drammatici e ironici propri della vita matrimoniale.

Nemmeno nei più banali blog femminili nei quali ci si lamenta del coniuge si riesce a trovare una così lunga e noiosa sequela di cliché. A mio favore, porto come documenti probanti le decine e decine di pagine sulle quali l’autore si dilunga su scene che non portano da nessuna parte. Non se ne comprende il senso.

Ma tutto sta nel bluff innescato dalla quarta di copertina e dell’incipit (lode alla casa editrice), questi sì, davvero straordinari. Le prime pagine sono contraddistinte da uno stile di scrittura brillante e veloce capace di affascinare anche il più smaliziato ed esigente lettore (si comprende quindi che non siano state scritte da Adam Ross). La trama promette un romanzo geniale che invece, come la scrittura, naufraga miseramente nella più totale confusione narrativa e strutturale.
Personaggi che escono dal cilindro, neanche fosse un manuale di magia, coprotagonisti che narrano delle proprie vicende personali del tutto slegate dalla storia principale e che terminano improvvisamente così come sono spuntate fuori.

  Adam Ross ha messo sul tavolo elementi di grande fascinazione che se dosati ad arte e legati con perizia e mestiere (non parliamo di genio, ma di qualsiasi scrittore capace di padroneggiare i ferri del mestiere) avrebbero potuto generare un romanzo straordinario. Non Adam Ross.

Mr Peanut resta solo un minestrone insipido.

Per quanto riguarda la scrittura c’è il tentativo di scopiazzare Philip Roth, obiettivo ambizioso e al di fuori delle capacità di Adam Ross, anche se gli si deve riconoscere il merito di aver tentato di emulare uno dei più grandi scrittori di sempre.

Posso concludere sconsigliando vivamente la lettura di questo deludente romanzo.


SINOSSI

Il matrimonio e l'omicidio sono due facce della stessa medaglia, i due lati di un nastro di Moebius che si confondono l'uno nell'altro? Prendiamo David Pepin. David è innamorato della moglie fin dal primo giorno in cui si sono conosciuti - all'università seguivano un seminario sul cinema di Hitchcock - e da allora non ha mai smesso di esserlo: dopo tredici anni, e nonostante la depressione e l'obesità della donna, non riesce a immaginare una vita senza di lei. Eppure, allo stesso tempo, non riesce neanche a smettere di immaginare, con ossessiva costanza, la moglie morta: uccisa proprio da lui. Quando la morte arriva, David il primo nella lista dei sospetti. Si tratta di suicidio, come giura lui, o omicidio - un omicidio che forse lo stesso David ignora di aver commesso?

Anche gli investigatori chiamati a risolvere il giallo sono degli esperti di amore e odio coniugale: Ward Hastroll (anagramma di Lars Thorwald: l'uxoricida de La Finestra sul cortile) ha una moglie che da cinque mesi non vuole lasciare il letto. Mentre il secondo detective è addirittura Sam Sheppard, il medico che negli anni Cinquanta fu accusato di aver ucciso la moglie, condannato da una giuria fortemente influenzata dalla stampa ostile e solo dopo dieci anni riconosciuto innocente. A questo punto il lettore ha capito che quello che ha tra le mani non è un semplice giallo (ma un mattone di una noia mortale, aggiungo io).



L’AUTORE

Adam Ross è nato a New York. Suoi reportage e racconti sono apparsi sul «Wall Street Journal», «New York Times Book Review», «The Daily Beast». Mr Peanut (Einaudi 2012) purtroppo non è il suo unico romanzo.



 Titolo: Mr Peanut
Autore: Adam Ross
Anno: 2012
Editore: Einauidi
Pag. 359
Traduzione Cristiana Mennella

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